Anche quest’anno Wimbledon è stato un successo. Nonostante tutto!!! Nonostante l’esclusione dei russi e biolurussi. Nonostante il tentativo di boicottaggio dell’ATP che non ha assegnato punti per la classifica.

Ma si sa: Wimbledon non è un torneo normale. Nessuno rinuncerebbe mai a questa manifestazione – che gli inglesi chiamano “The Championship”. E alla fine il torneo maschile ha avuto il suo lieto fine. I Reali non si sono trovati in imbarazzo e hanno premiato il giusto vincitore di questa 135a edizione: Novak Djokovic.

Alla fine, dopo tante polemiche, ricorsi, avvocati e sconfitte – raggiunge il Suo 21° Titolo in un “grande Slam”. Si avvicina a Nadal e allunga su Federer ormai fuori gioco nonostante tutti aspettino il suo ritorno. Cosa che ormai mi sembra del tutto improbabile.

Ancora una volta dunque un grande successo di pubblico, questo a dimostrazione che Wimbledon ormai è qualcosa di più di un torneo di tennis. Va oltre la partecipazione dei giocatori, dell’aspetto tecnico. Lo dimostra anche la partecipazione di Serena Williams – che ha perso al primo turno contro la modesta Harmony Tan – in condizioni improbabili per una manifestazione di cosi grande importanza. Un torneo femminile davvero deludente, senza nessun momento che abbia fatto risvegliare una piccola, piccolissima emozione.

Dunque, Djokovic ritorna prepotentemente alla ribalta. Batte in finale un sorprendente e fortunato Kyrgios. L’australiano si è ritrovato catapultato in finale grazie al ritiro dello sfortunato e generoso Nadal che – durante la sua semifinale contro l’americano Fritz, dopo un combattimento finito 7-6 al quinto si – è infortunato. Cosa che ora mai gli succede sempre più spesso.

Così Kyrgios ha giocato la sua prima finale di uno Slam. A parte il primo set perso dal serbo, la partita poi è andata a senso unico. Djokovic ha mantenuto il match sotto controllo fino alla fine.

Kyrgios ha fatto il suo. Bel tennis, qualche magia e tanti lamenti. Alla fine troppi. Si lamentava di più di quanto giocasse, ma questo è l’australiano. Piace o non piace. Ma non è detto che in futuro non lo ritroveremo in qualche altra finale di Slam. Il suo talento è puro e con lui tutto è possibile.

C’erano anche i nostri italiani in questo torneo. Il più atteso di tutti – e anche uno dei più accreditati alla vittoria di questa 135a edizione: Matteo Berettini. Che purtroppo, ormai è storia vecchia si è beccato il Covid! Almeno non se la può prendere con l’ATP per la perdita dei punti che, dopo questo torneo, lo porterà in classifica sotto in 15a posizione.

Certo che Gaudenzi, Presidente dell’ATP – pensando di fare una cosa giusta non assegnando i punti validi per la classifica, alla fine ha ottenuto solo di penalizzare ancora di più i suoi stessi giocatori, per i quali dovrebbe fare gli interessi! Russi e bielorussi per colpa della guerra sono stati esclusi e i giocatori ATP non hanno preso un punto valido per la classifica. Con crolli drammatici per alcuni di loro. E gli inglesi del boicottaggio del presidente Gaudenzi se la ridono.

E’ andata meglio per Sinner. Ha giocato sicuramente un gran torneo. Molto più a suo agio su questa superficie. Negli ottavi si vendica del suo più diretto rivale Alcaraz. Lo batte in quattro set e nei quarti di finale gioca una grande match contro Djokovic. Addirittura si porta 2 set a 0 per lui giocando un tennis perfetto. Solo una grande reazione di un grande campione come Djokovic ha potuto ribaltare un risultato che sembrava ormai scritto.

Djokovic ha vinto in 5 set, dimostrando tutta la sua forza. Peccato per il nostro giocatore che comunque dimostra una volta di più quanto ogni giorno sia più vicino ai grandi. Così come però Djokovic (e anche Nadal salvo infortuni) dimostano che fin quando loro giocheranno, non ci sarà… “trippa per gatti”!