Alla fine anche Roger si è dovuto arrendere. A 41 anni ha annunciato il suo ritiro dal tennis. Lo ha fatto giocando la sua ultima partita. In doppio con il suo amico e antico rivale Rafa Nadal. Nell’evento probabilmente più importante dell’anno, considerando l’annucio di Federer di giocare la sua ultima partita a Londra in Laver Cup. Evento da lui organizzato.
Un ritiro, quindi, un po’ meno amaro per lo svizzero, anche perché gli ultimi biglietti venduti sono arrivati a costare 50 mila euro. Come dire: potrebbe essere l’inizio di un nuovo business! Ma a parte gli scherzi, Federer ritirandosi dal tennis lascia un vuoto pauroso.
Lui non è stato solo un tennista. E’ vero, quanto ci ha fatto godere con il suo tennis. Con le sue magiche giocate. Il suo tocco morbido, il suo dritto devastante, il gioco di rete, il beck di rovescio, il servizio. Un giocatore completo con un tennis classico e, non se n’è mai parlato tanto, con dei piedi che lo facevano volare.
Così veloce nei cambiamenti di direzione che fargli il punto era impossibile. Federer non è stato solo questo. Federer è stato il nuovo profeta del tennis. Colui che ha portato un nuovo messaggio al mondo tennistico. Che con la sua capacità di comunicare ha avvicinato milioni di persone a questo sport.
Non solo la sua abilità nel giocare. I suoi epici match con Nadal. No, Federer entra nel cuore della gente. Come persona, come uomo. Roger diventa un modello da seguire. Piace per come parla, per i suoi modi educati. Piace come padre. Come marito. Piace ed esalta le masse quando vince. Piace anche quando perde. Come sa perdere Federer non sa perdere nessuno.
Piace perché, Roger, nonostante la sua ricchezza e la sua notorietà è una persona normale. Per questo è amato, per questo il vuoto che lascia non sarà solo quello del giocatore, ma anche di un dio del tennis. Che non si è mai comportato come un dio, rimanendo umile, sempre vicino e disponibile con il suo grande pubblico. Proprio come una persona normale.