Dunque è arrivata la notizia che Wimbledon escluderà i tennisti russi e bielorussi dalla sua manifestazione. Una decisione quantomai discutibile. Non c’è dubbio che gli inglesi abbiano tutto il diritto ad utilizzare come cassa di risonanza il proprio torneo per manifestare in maniere forte il dissenso all’aggressione, all’invasione orribile della Russia nei confronti dell’Ucraina. Un paese sovrano.

Ma davvero cosa c’entrano i giocatori? Perché penalizzare, punire degli atleti che nulla hanno a che fare con la guerra. E che alcuni di loro, tra l’altro, hanno anche pubblicamente condannato.

Si sa bene: le guerre vengono decise dagli uomini che sono al governo – e il popolo, i civili si ritrovano a combattere come aggressori o a difendere il loro paese, la propria libertà.

No! Gli atleti, a meno di esplicite esternazioni non hanno colpe e non possono essere condannati solo perché nati in un Paese nel quale il governo ha deciso di fare guerra al mondo.