Musetti per quanto mi riguarda, insieme ad alcuni altri giocatori, è uno dei più puri talenti tennistici che si siano visti ultimamente nel panorama internazionale. Un giovane giocatore con un potenziale tecnico che fa impressione. Capace di giocare palle diverse con soluzioni infinite su ogni colpo che gioca. Accelera; rallenta; smorza; fa servizio e volée; cambia taglio alla palla; attacca in contro tempo; servizio “Kick” e “Slice”. Chi più ne ha, più ne metta – come si dice.

Se devo fare un paragone mi ricorda molto Federer. Quel tipo di giocatore che, questo tennis “moderno”, fatto di sole pallate tirate da fondo campo da giocatori con “l’animo del pesce” – tende a soffocare. Con una cultura ormai diffusa nel mondo del tennis che questo sia l’unico modo di giocare… Per fortuna con la classe, con un certo tipo di talento, con la fantasia, l’immaginazione, questo tipo di tennis – giocato da atleti visionari che non si fermano ad un semplice compitino, emerge con tutta la sua forza e bellezza.

E fa sì che il tennis diventi più bello. Più divertente, ricco di soluzioni e colpi di scena inaspettati. Un tennis da grandi campioni, diversi come pittori che ti sorprendono con opere astratte oltre ogni limite. Musetti ha appena vinto Amburgo battendo in finale Alcaraz. Un altro giovane campione con un tennis fuori dalle righe. Anomalo come spagnolo. Con un tennis capace di tante variazioni. Che non disdegna la rete. E che non ha niente a che vedere con questo tennis da fondo campo.

Che il tennis stia cambiando? No, non credo, ma meno male “tennisticamente” parlando che dopo i Federer, i Wawrinca e i Fognini – per fare alcuni nomi, ci siano giocatori come Alcaraz o il nostro Musetti che è, secondo me, pronto a fare il grande salto: perché gioca davvero troppo bene!